Comunicare con
successo non significa raggiungere tutti i propri obiettivi ed essere dei
perfetti oratori, quanto piuttosto migliorare i rapporti interpersonali
attraverso l’ascolto, l’osservazione e la calibrazione del nostro interlocutore.
Ecco la chiave:
l’intenzionalità dell’osservatore a cogliere tutte le informazioni
decodificabili attraverso lo guardo e l'ascolto.
Quindi parole e gesti (da osservare
ed ascoltare con attenzione) sono le due componenti essenziali della
comunicazione, ossia il linguaggio verbale e quello non verbale.
Comunichiamo tutti i giorni e lo
facciamo con gli strumenti e le modalità che abbiamo appreso con
l'esperienza...ma siamo certi di farlo bene?
La
competenza linguistica non basta per poter affermare di essere
bravi comunicatori, LA
COMUNICAZIONE E' IN REALTA' RELAZIONE INTERPERSONALE, che
significa che in ogni atto comunicativo passiamo un messaggio con le parole e
uno con il corpo e con la voce.
Se i due
messaggi (che arrivano contemporaneamente al nostro ricevente) sono congruenti
fra loro, il ricevente ha una chiara idea di cosa abbiamo voluto comunicare
anche in termini di relazione ma se non lo sono, il nostro ricevente è portato
a credere di più a "come ho
parlato" rispetto a "ciò
che ho detto"..
La spiegazione a questa
ricorrente situazione la fornisce Albert Merahbian che spiega come i codici
verbali (contenuto), non verbali (gesti) e paraverbali (tono della voce) non si
equivalgono ai fini dell’impatto sull’interlocutore[1]. Gli aspetti non verbali e paraverbali sono nettamente più importanti
in termini di “impressione comunicativa” e pesano il 93% dell'atto comunicativo.
Interessante, vero?
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